«Branded», 28 anni di persecuzione di una donna per motivi religiosi

Un nuovo film narra la storia di una donna che aveva aderito alla Chiesa di Dio Onnipotente sin dai suoi inizi e che da allora è stata braccata, imprigionata e torturata

di Massimo Introvigne

Una ragazza di 13 anni viene arrestata durante un incontro religioso. La giovane trascorre due giorni da sola in una stanza buia e squallida con i topi come unici compagni. La famiglia paga una multa ‒ che viene intascata dai poliziotti ‒ e così le è permesso tornare a casa. Inizia così Branded, il nuovo film prodotto dalla Chiesa di Dio Onnipotente che descrive come per Li Chenxi la vita sia stata solo un arresto dopo l’altro. Una vita in fuga, cioè, dove la tortura più orribile diventa routine.

Li Chenxi è un nome di fantasia, ma il film è basato su una storia vera e per un verso si tratta della storia della Chiesa di Dio Onnipotente stessa. Li Chenxi è stata una dei primi fedeli che nel 1991 hanno ricevuto i messaggi diffusi da una sorella appartenente al movimento delle Chiese domestiche e che li ha accettati come provenienti dallo Spirito Santo. Successivamente ha accettato che quella donna fosse Gesù ritornato sulla terra come Dio Onnipotente incarnato (una storia che ho raccontato nel mio libro Inside The Church of Almighty God, pubblicato quest’anno dalla Oxford University Press e in italiano uscito come Alla scoperta della Chiesa di Dio onnipotente. Il movimento religioso più perseguitato in Cina).

È una storia di gioia, dolore e persecuzione. Dopo Tiananmen il PCC ha deciso di reprimere le religioni non espressamente autorizzate e le Chiese domestiche cristiane in generale, ma, a causa della sua crescita rapida e spettacolare, la Chiesa di Dio Onnipotente è stata rapidamente individuata come particolarmente pericolosa. La Chiesa di Dio Onnipotente è stata etichettata come xie jiao, che i sottotitoli in inglese del film traducono con il termine «setta». Questa traduzione è usata dallo stesso PCC nelle proprie pubblicazioni in lingua inglese, ma è alquanto imprecisa, poiché l’espressione xie jiao è stata usata sin dalla fine della dinastia Ming per designare i cosiddetti «insegnamenti eterodossi» banditi dallo Stato.

Il film segue Li Chenxi mentre diffonde il vangelo di Dio Onnipotente e approfondisce la propria esperienza spirituale. La giovane donna viene ripetutamente arrestata e anche i suoi genitori, colpevoli di avere aderito alla Chiesa, sono stati arrestati e vessati. Mentre lei è in fuga i genitori vengono ripetutamente perseguitati e spaventati dalla polizia. Viene detto loro che la figlia è morta, causando alla madre un esaurimento nervoso da cui non si riprenderà più.

A 17 anni Li Chenxi viene arrestata dalla polizia per aver distribuito libri di Dio Onnipotente a confratelli e consorelle, e quindi viene fatta sfilare per le strade come una criminale insieme ad assassini e truffatori. Viene nuovamente arrestata all’età di 37 anni e così entra in un sistema infernale in cui la tortura è ordinaria, viene insultata e maltrattata sia dalle guardie carcerarie sia dai compagni di prigionia. Tuttavia la sua fede non viene meno. Al termine del film la si vede, rilasciata su cauzione a causa di una grave cardiopatia nel 2013, ma sempre tenuta sotto sorveglianza. Alla fine però la donna riesce a darsi nuovamente alla fuga.

Come ho accennato in uno studio precedente, la Chiesa di Dio Onnipotente è ormai in grado di produrre film di qualità professionale basati sia sull’esperienza religiosa sia sull’approccio dei fedeli all’arte e alla bellezza. Branded(Marchiata) ne è un esempio che restituisce vividamente la realtà della persecuzione religiosa in Cina.

Come ha sostenuto Michael Walsh nel suo recente Stating the Sacred: Religion, China, and the Formation of the Nation-State (Columbia University Press, New York 2020), lo Stato comunista cinese non è meno «sacralizzato» del suo predecessore imperiale. L’unica religione che il PCC tollera veramente è il culto del PCC stesso.

Nel film Li Chenxi continua a chiedersi perché il PCC la perseguiti dal momento che non ha commesso alcun crimine se non credere in Dio Onnipotente. Dal punto di vista del PCC il crimine è precisamente credere in Dio Onnipotente. I nuovi movimenti religiosi dinamici e di successo come la Chiesa di Dio Onnipotente offrono un’alternativa credibile alla divinizzazione dello Stato e del PCC. Esattamente ciò che i regimi totalitari non hanno mai tollerato.

Fonte: Bitter Winter/Massimo Introvigne

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