La polizia bracca e perseguita chi compra libri religiosi

Nella campagna del PCC contro le «pubblicazioni illegali», dopo l’arresto del proprietario di una libreria cristiana online sono stati individuati e indagati anche i clienti

di Sun Kairui

Come riferito da ChinaAid, il 1° settembreil proprietario della libreria Wheat, che vendeva online libri cristiani, è stato arrestato per aver commerciato pubblicazioni religiose importate da Taiwan, dagli Stati Uniti d’America e da altri Paesi non approvati dallo Stato. A seguito del suo arresto è stata avviata un’indagine estesa a tutto il Paese per rintracciare chi avesse acquistato tali pubblicazioni.

Un fedele di religione cristiana, che ha richiesto l’anonimato, ha raccontato a Bitter Winter che i credenti sono stati interrogati per aver comprato libri dalla libreria Wheat, dalla Regione autonoma uigura dello Xinjiang nel nordest fino alla provincia del Liaoning nel nordovest. Sono stati confiscati tutti i volumi, per la maggior parte pubblicati dalla casa editrice A Kernel of Wheat Christian Ministries negli Stati Uniti. «Nel Liaoning un credente è stato convocato tre volte dalla sezione locale dell’Ufficio per la sicurezza pubblica», ha affermato il testimone, «e gli agenti gli hanno detto che la libreria Wheat è “una forza anti-cinese”».

I fedeli cristiani delle province dello Shandong, dell’Henan e dello Zhejiang hanno riferito a Bitter Winter che la polizia ha perquisito le loro case e ha analizzato il contenuto dei telefoni, poiché avevano comprato materiali religiosi dalla Wheat, benché gli acquisti risalissero a due anni fa.

«Ho detto agli agenti che avrei potuto portare i libri alla stazione di polizia», ha ricordato uno dei testimoni, «ma hanno insistito per venire a casa e fare una perquisizione». I poliziotti hanno portato via tutti i libri di argomento religioso non approvati dal governo.

La maggior parte dei credenti con cui abbiamo parlato ci ha detto che la polizia era interessata soprattutto a sapere come fossero giunti a conoscere la libreria Wheat, perché avessero acquistato i libri e se li avessero prestati ad altri. Inoltre gli agenti erano ansiosi di sapere di più a proposito della loro fede e dei loro familiari.

«Lo Stato indaga a fondo su questo aspetto», ha raccontato a Bitter Winter una fonte interna alla sicurezza pubblica. «È meglio non ammettere di aver mostrato i libri ad altri. Il governo potrebbe dedurne che stai portando avanti un’azione missionaria e considerarti coinvolto in “attività di infiltrazione”. La faccenda allora diventerebbe davvero seria».

L’anno scorso il Partito ha progressivamente intensificato gli sforzi per scovare ed eliminare le reti di stampa e distribuzione di materiali religiosi privi dell’approvazione statale. Tutte le pubblicazioni straniere, nonché quelle non approvate dalle istituzioni governative competenti, sono stati vietati e posti sotto indagine nel quadro della campagna nazionale per «sradicare la pornografia e le pubblicazioni illegali».

Una donna di religione cristiana che vive nella provincia dell’Henan ha detto che le piace leggere libri religiosi provenienti dall’estero, perché non sono sottoposti alla censura del governo e offrono una visione diversa rispetto alle pubblicazioni predisposte o adattate dal PCC. La intristisce il fatto che non sarà più possibile reperire testi di argomento religioso dall’estero.

«Dopo la vicenda della libreria Wheat, la persecuzione sta diventando sempre più severa», ha raccontato a Bitter Winter un collaboratore di una Chiesa domestica. «I pastori e i presbiteri della nostra Chiesa si sono sbarazzati dei libri religiosi non approvati, per il timore che il governo li accusi di averli contrabbandati o di far parte di uno xie jiao. Si può finire in galera per questo».

In ottobre la polizia ha arrestato un collaboratore di una Chiesa domestica che aveva acquistato alcuni libri di argomento religioso, durante un’assemblea che si teneva nella città di Shenyang, nel Liaoning. Temendo che il regime li perseguitasse ulteriormente, i fedeli della comunità hanno deciso di cambiare la sala in cui svolgere le proprie riunioni religiose. La polizia però li ha rintracciati di nuovo e il mese successivo ha perquisito l’abitazione di un pastore, trovando alcuni libri religiosi privi dell’approvazione governativa. Il pastore è stato identificato come bersaglio della campagna per «sradicare la pornografia e le pubblicazioni illegali».

«Se ne acquisti una copia o due, il regime può anche essere indulgente. Ma se ne compri di più, finisci nei guai. La Cina sta regredendo ai tempi della Rivoluzione Culturale»: così ha commento un collaboratore di una Chiesa domestica di Zhejiang a proposito della guerra contro le pubblicazioni religiose.

Un fedele cristiano della stessa provincia ha spiegato che, da quando l’amministrazione l’ha messo sotto indagine per aver acquistato dei libri religiosi, è diventato molto cauto. Poiché teme che il suo telefono sia sotto controllo, l’uomo ha cancellato tutte le applicazioni e i contatti legati alla religione ed è uscito dai gruppi cristiani sui social network.

Fonte: Bitter Winter/Sun Kairui

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